Se qualcuno mi chiedesse: “preferisci l’Erg di Awbari, gli spazi infiniti, l’aria tersa e frizzante del deserto libico nelle mattine d’inverno o il caldo soffocante della foresta pluviale amazzonica carica di umidità? Trovi più interessante le granitiche vette pakistane della Karakorum Highway, scure e ruvide come la polvere da sparo o la magia di Sanaa, capitale yemenita, avvolta nella penombra della sera illuminata solo dalle sue incredibili finestre colorate e popolata da donne fantasma completamente vestite di nero? Ti piace di più percorrere le piste di terra rossa della savana etiope, le Yungas boliviane, oppure scoprire i colori, gli odori pungenti e le facce dell’India? Apprezzi maggiormente i tramonti di Luxor, Abu Simbel e i polveroni delle strade egiziane in agosto oppure i monasteri del Tibet?
Francamente non saprei cosa rispondere. Sono tutti luoghi che mi hanno trasmesso emozioni forti. Dove, quando e perché? Quante volte me lo sono chiesto. La risposta invece è stata sempre la stessa: viaggiare! Ho scelto di girare il mondo in motocicletta, un mezzo che trasmette un grande senso di libertà, per essere vicino agli “sguardi” della gente. Ogni sguardo è un regalo prezioso. Un attimo in cui il soggetto ti trasmette tutta la sua energia vitale. Una frazione di secondo per tutta una vita.